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In a recent ruling dated January 25th, 2024, No. 2462, the Supreme Court clarified the principle that "The judgment rendered inter pauciores (e.g. those parties involved in the same legal relationship examined in the proceeding) has no effect against those who have remained outside the proceedings but can be invoked by them against those who participated if it is favourable to them". This ruling reaffirms a position previously stated by the same Court, confirming that judgments rendered inter alios have effect in favour of a third party, provided that the latter expresses the intention to rely on the favourable determination.
This decision, while not strictly related to the insurance field[1], represents a significant component of the emerging jurisprudential trend which posits that a judgment condemning the insured to compensate a third party for damages cannot be opposed to the civil liability insurer if the insurer was not a party to the proceedings[2].
Among the most recent judgments in this regard is Supreme Court judgement, April 26th, 2022, No. 12969, which supports the thesis of non-enforceability to the insurer of unfavourable judgments in the context of mandatory civil liability insurance.
The ruling, referring to several previous judicial decisions, highlighted the incompatibility of the principle of the reflective effectiveness of judgments, under which a judgment would be immediately effective not only against the parties, their heirs, and successors, pursuant to Article 2909 of the Civil Code, but also indirectly against any subjects who, although not part of the proceedings, hold a dependent right subordinated to the primary relationship defined by the aforementioned judgment.
As clarified by the Supreme Court, a condemnation against the insurer to indemnify the insured for all consequences suffered by the latter as a result of judgments rendered in proceedings in which the insurer did not participate or was not in a position to do so, "would not only lead to notable inconsistencies and systematic aporias at both the substantive and procedural levels but would also undermine the respect for the constitutional principles concerning the rights to action, defence in court, and the right to contradiction between the parties (Articles 24 and 111 of the Constitution), ultimately legitimizing, through judicial means, the imposition of prejudicial effects on a party stemming from judgments to which that party was not (and will not be) able to participate".
In conclusion, the jurisprudential orientation that excludes the enforceability of the judgment condemning the insured to the insurer, when the insurer has not participated in the relevant proceedings, is consolidating and is becoming predominant. The recent judgments of the Supreme Court, including the ruling of January 25th, 2024, No. 2462, reaffirm this trend, rejecting the principle of the reflective effectiveness of judgments against insurers who remained outside the proceedings[3].
[1] Although referencing what was stated by Cass. civ., July 9th, 2019, No. 18325, a well-known precedent in this area.
[2] "In this regard, among the most recent: Cass. civ. July 9th, 2019, No. 18325; Cass. civ. May 18th, 2011, No. 10919; Cass. civ. March 2nd, 2004, No. 4192. The older precedents date back to Cass. civ. October 4th, 1976, No. 3223, and Cass. civ. October 29th, 1963, No. 2859.
[3] For the sake of completeness, it is worth mentioning the existence of an opposite and older precedent, according to which the judgment would be enforceable to the insurer even if the latter did not take part in the proceedings. In this regard, see Cass. civ., February 20th, 2013, No. 4241.
L'inopponibilità all'assicuratore del giudicato sulla responsabilità civile
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Con la recente ordinanza del 25 gennaio 2024, n. 2462, la Corte di Cassazione ha enunciato il principio secondo cui "La sentenza inter pauciores non ha effetto contro coloro che sono rimasti estranei al processo, ma può essere opposta da costoro a chi ne è stato parte se ad essi favorevole". La pronuncia, richiamando una posizione già affermata dalla stessa Corte, conferma dunque che il giudicato reso inter alios ha efficacia in favore del terzo, ma solo a condizione che quest'ultimo manifesti l'intenzione di avvalersi dell'accertamento a lui favorevole.
Questa pronuncia, sebbene non strettamente legata al campo assicurativo[1], rappresenta un tassello importante per quell'orientamento che si sta consolidando in giurisprudenza, secondo cui la sentenza che condanna l'assicurato a risarcire il danno verso un terzo non può essere opposta all’assicuratore della responsabilità civile se quest'ultimo non è stato parte del giudizio[2].
Tra le pronunce più recenti in tal senso si colloca Cass. civ., 26 aprile 2022, n. 12969, che fa propria la tesi dell'inopponibilità all'assicuratore del giudicato sfavorevole in materia di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile.
La pronuncia, richiamando alcuni precedenti giurisprudenziali, ha sottolineato l'incompatibilità del principio dell'efficacia riflessa del giudicato, in base al quale il giudicato sarebbe immediatamente efficace non solo nei confronti delle parti, dei loro eredi e aventi causa, secondo il disposto di cui all’art. 2909 c.c., ma altresì, indirettamente, nei confronti di tutti quei soggetti che, pur estranei al processo, siano titolari di un diritto dipendente subordinato al rapporto principale definito con la suddetta sentenza.
Come chiarito dalla Suprema Corte, infatti, una condanna nei confronti dell'assicuratore a indennizzare l'assicurato di tutte le conseguenze da quest'ultimo subite per effetto di condanne pronunciate in giudizi in cui l'assicuratore non ebbe a partecipare o non fu posto in grado di farlo, "finirebbe - oltre che a determinare le rilevate incongruenze ed aporie sistematiche sul piano sostanziale e processuale - col tradire il rispetto degli indicati principi costituzionali che attengono ai diritti di azione, di difesa in giudizio e del contraddittorio tra le parti (artt. 24 e 111 Cost.), finendo col legittimare, per via giudiziaria, l'imposizione, a carico di una parte, di effetti pregiudizievoli rivenienti da giudizi a cui detta parte non fu (o non sarà) in alcun modo posta in grado di partecipare".
In conclusione, l'orientamento giurisprudenziale che esclude l'opponibilità all'assicuratore del giudicato di condanna a carico dell'assicurato, qualora l'assicuratore non abbia partecipato al relativo processo, si sta consolidando e si sta affermando come prevalente. Le recenti pronunce della Cassazione, tra cui l'ordinanza del 25 gennaio 2024, n. 2462, confermano questa tendenza, rifiutando il principio dell'efficacia riflessa del giudicato nei confronti dell'assicuratore rimasto estraneo al giudizio[3].
[1] Seppur richiamando quanto enunciato da Cass. civ., 9 luglio 2019, n. 18325, noto precedente in tale ambito.
[2] In tal senso, fra le più recenti: Cass. civ. 9 luglio 2019, n. 18325; Cass. civ., 18 maggio 2011, n. 10919; Cass. civ., 2 marzo 2004, n. 4192. I precedenti più lontani risalgono a Cass. civ., 4 ottobre 1976, n. 3223 e Cass. civ., 29 ottobre 1963, n 2859.
[3] Per dovere di completezza si segnala in ogni caso l'esistenza di un contrario e maggiormente risalente orientamento, secondo cui il giudicato sarebbe opponibile all’assicuratore anche nel caso in cui questi non abbia preso parte al giudizio. In tal senso, Cass. civ., 20 febbraio 2013, n. 4241.